zombie

non esco di casa da giorni. non mi cambio i vestiti da molti piu’ giorni.

il compiuter e’ sempre acceso, riceve una pausa tra le 4 e le 11 del mattino, perche’ anche la ventolina ha diritto di riposare un poco.

(uhm, e c’e’ appena stata una valanga dal soppalco – una borsona di cavi e cavoni e delle scatole a caso semi vuote hanno appena evitato di sbriscio a. la mia testa e b. il mio disco rigido esterno che dopo il mio cervello e’ la cosa piu’ preziosa che posseggo in questo momento. fiuuuu’)

ho infranto la regola d’oro e cominciato a fumare in camera (2.30m per 1.5 m, uno sgabuzzino). per cui siedo in uno sgabuzzino fumoso, con un principio di tendinite al braccio destro e un po’ di gobba. 

ogni tanto mi trascino fino alla piscina dove nuoto disperatemente per 20 minuti, e poi mi fanno male tutti i muscoli perche’ non sono piu’ abituata. esco nell’imbrunire con una sciarpa in testa – non ci sono gli asciugacapelli anche perche’ lo sanno tutti che uscire con i capelli bagnati e 12 gradi non fa male, ma RAFFORZA LO SPIRITO. mangio mestamente un falafel dal signore libanese a fianco che per colpa della sciarpa in testa mi scambia per una sorella e mi parla un arabo, e poi si accorge che sono solo una mentecatta e mi fa il broncio.  

poi faccio zapping selvaggio tra blog, notizie chat eccetera e la pagina bianca che dovrebbe piano piano cominciare a riempirsi, ascoltando La Cura il loop. 

ma non siate tristi per me. tra poco scappo in vacanza, con budget pari a zero, una tenda in prestito, un saccoapelo in prestito e un bandolo di numeri di telefono di amici di amici di amici, e l’amante preferito al seguito. youppi.

* *   **  * *

…ma prima ancora, ci sara’ questa serata:

mavis flyer

 

 

se vi trovate a londra, passate! l’indirizzo e’ FleaPit, 49 Columbia Rd, E2    

 

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note to self

 
Four points to remember about sound for picture

1 . The principles of location sound are the same for almost everyone shooting anything.

2 . No matter who the audience is, at the very least, they expect "transparent" sound

3 . Sound conveys emotion – picture conveys information

4 . The better your soundtrack, the less it is consciously noticed

 

((da qui))

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Miniguida: come arrivare e come andarsene_2

Sono tornata.

Come ho raccontato nel post precedente, sono andata (e tornata) da Londra a Parigi – questa giro con un passaggio in macchina organizzato su internet. 

Nel complesso mi pare che il sistema funzioni abbastanza bene. Siamo partiti con 15 ore di ritardo perche’ il mio volpe-passaggio S. ha perso il passaporto 1 ora prima della partenza – e in linea di massima ho la sensazione che se si usa questo metodo di viaggio e’ meglio non avere appuntamenti importanti nel luogo in cui si va – insomma meglio essere flessibili e zen, ed essere pronti ad accettare ritardi, pacchi e imprevisti vari. 

Per passare la manica in macchina ci sono diverse possibilita’, dal piu costoso eurotunnel (tempo di percorrenza 20 minuti) alle navi ferry (tempo di percorrenze 1 ora 45 minuti piu’ sbarco e imbarco). 

Con il ferry di solito si va da Dover (con le sue bianche scogliere) a Calais. Il mio volpe-passaggio S. invece mi ha portato a Dunkerque, che sta a 30 km piu’ a est di Calais (mappina) . Li ci va un ferry che costa meno (prezzo minimo con macchina, prenotato in mega anticipo – 7 pound!! non male). Dunkerque e’ una citta’ industriale (DUNKERQUE CITTA’ DELLA SIDERURGIA, annuncia un allegro cartello all’arrivo). Il paesaggio e’ di pianura, con un cielo notturno rosso radioattivo, ciminiere fumanti all’orizzonte ed enormi mulini a vento che girano lenti vicino al mare. L’imbarco del ferry e’ segnalato malissimo, e non e’ presente nel TomTom, per cui se non sapete girare in macchina senza GPS (come la volpe S.), prendetevi in anticipo.

((Ho imparato da S. che il gps produce delle lesioni gravi al cervello e al comune buon senso delle persone. Usatelo con moderazione, per favore))

Insomma, a Dunkerque non troverete l’atmosfera turistica e incasinata di Calais. Non troverete orde di scolaresche inglesi in vacanza e di inglesi che vanno a comprare sigarette e birre a poco prezzo in Francia. Poco male, in verita’. Pero’ e’ anche vero che insieme ad Ibiza, Calais e’ una delle sole destinazioni estere in cui alcuni inglesi si recano, sopratutto se provengono da nord del paese. Credo che i voli low cost abbiano cambiato un poco la situazione, ma fino a qualche tempo fa per la gente senza soldi che non viaggiava molto, Calais era uno dei posti fuori dall’isola in cui era stata, quantomeno durante una gita scolastica. Per cui rimane comunque un posto interessante, sebbene un po’ strano. 

L’ingesso dell’eurotunnel un po’ fuori Calais e’ un altro luogo/non luogo di cui si potrebbe dire tanto. Mi limito a dire per ora che fanno parte del paesaggio un sacco di filo spinato e tante telecamere di videosorveglianza.

*****

Se poi si arriva da Dover a Londra la notte, lungo l’autostrada, e’ magico il momento in cui in lontananza si comincia a scorgere il mare di luce che emana la capitale, e anche l’intermittente pulsare del faro in cima a Canary Wharf diventa quasi attraente.

Tra le notizie che trovo al ritorno, la peggiore e’ quella della morte di un’altro ragazzo, di 24 anni questa volta, ucciso con un’arma da fuoco nel mio quartiere. Forse se riesco a formulare delle non-banalita’ sulla questione a breve, ne scrivero’ piu’ a lungo. Per ora invece e’ tutto.  

 

 

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Miniguida: come arrivare e come andarsene_1

Questo vuole essere il primo di una serie di post su come sopravvivere a Londra, con pochi soldi e un po’ di voglia di ingeniarsi. E’ tutto- o quasi – basato sulla mia esperienza, per cui di parte, negligente, sudista, e incompleto. 

Come andarsene

 Parto per Parigi, a trovare l’amante preferito aquiestoy. L’idea di viaggiare ancora una volta in Eurolines, la corriera della morte, mi distrugge dentro, per cui ho provato l’autostop organizzato, o, come la chiamano gli organizzatissimi tedeschi, la Mitfahrgelegenheit. 

Ho usato due siti:

www.gumtree.com/london/rideshare_544_1.html 

GumTree e’ in genere utilizzatissimo, per cui e’ pessimo per cercare lavoro ma buono per cercare passaggi. A volte si trovano anche offerte di furgoni che vanno o tornano da Germania/Italia/Spagna, per cui se state considerando un trasloco potrebbe essere utile darci un’occhiata.

Io ho messo un annuncio e nel giro di 3 giorni ho trovato chi andava e veniva da Parigi in un periodo molto conveniente per me. Ci siamo messi d’accordo per un prezzo – che e’ simile a quello che avrei pagato con la corriera ma mettendoci meno tempo e con meno deliri (in teoria, quantomeno). 

L’altro sito e’

http://www.liftshare.org

basta iscriversi (gratis), e poi offrire o richedere un passaggio. Da quello che ho visto, le richieste eccedono di molto le offerte, ma anche da li mi e’ arrivata un’offerta nel giro di qualche giorno, ma avevo gia’ detto di si all’altra.  

Vi faro’ sapere com’e’ andato il viaggio la settimana prossima.  

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la logica ferrea delle politiche securitarie

Notizia di ieri: alle fermate della metro londinese saranno introdotte delle pattuglie delle forze dell’ordine, per garantire la sicurezza.

La misura viene spiegata cosi’ : le metro londinesi sono molto molto sicure, in linea di massima. Le forze dell’ordine desiderano pero’ che la gente, oltre ad ESSERE sicura, si SENTA anche sicura.

 ragionamento rigoroso, direi. 

 

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oceano piovoso e metropoli violente

L’esperienza marittima inglese non tradisce e non lascia tregua: l’oceano e’ burrascoso e i cavalloni selvaggi. Il cielo plumbeo e le nuvole basse. La gente non si lascia scoraggiare, e arriva in spiaggia armata di tutto punto: muta per tutti, dai piu’ piccoli ai piu’ grandi, surfettino mini per cavalcare le onde, e paravento di ordinanza. Il ki-way e’ sempre a portata di mano e la crema solare rimane a casa.

Ciononostante le atmosfere sono selvaggie e bellissime, si respira un’aria oceanica e le brughiere esplodono di gialli, di rossi e di verdi brillanti. 

Nonostante queste regioni sud-occidentali registrino alti livelli di poverta’ e siano in cima alle classifiche di gravidanze minorili (per le quali comunque l’Inghilterra vanta un primo posto nella classifica europea), io qui mi sono rilassata e ho respirato qualche giorno di aria di vacanza. 

Sul treno di ritorno verso Londra sfoglio un giornale, e l’occhio si ferma su un titolo, cronaca nera, il succo e’ questo: "Londra, muore ammazzato giovane ragazzo: e’ il ventiduesimo omicidio di un adolescente dall’inizio dell’anno nella sola capitale".  ‘Vuoi vedere che e’ nel sud di Londra di nuovo?’ Mi dico per allontanarmi un po’ dall’orrore. Leggo meglio ‘Sparatoria a Camberwell, muore passante diciotenne’. Piu’ vicino di quanto pensassi. Camberwell e’ il mio quartiere. Guardo meglio la foto del luogo del delitto. Si, la vertina mi e’ familiare. E’ il Costcutter a 100 metri da casa. 

Welcome home.  

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coppetta mestruale // Moon Cup

mooncup
 
ECCOLA!
 
 …ma quanto e’ grande? 
chiederete voi…
 
beh ci ho messo a lato un cotton-fiok per fare il confronto πŸ˜‰
 
mooncup 2
bellina no??
 
ma andiamo con ordine…      
 
 
La MoonCup serve per raccogliere il sangue mestruale in-situ, nel senso, va inserita nella vagina tipo un assorbente interno, ma invece di assorbire, raccoglie il sangue – la coppetta va tolta e svuotata ogni 4-8 ore – e viene poi ri-inserita. questo vuol dire che non si producono tutti i rifiuti che si producono usando gli assorbenti, e si risparmia anche sul loro costo. 
 
Infatti si dice che la coppetta si possa usare per 10 anni – che facendo due conti conviene moltissimo, sia per le nostre tasche, sia per l’ambiente (10 tampax/assorbenti/salvaslip al mese * 12 mesi * 35 anni circa = un sacco di tampax/assorbenti/salvaslip)
 
Dunque, vi assicuro che non perde ((2 giorni di test, e vari altri review lo confermano)) 
Bisogna sicuramente abituarsi un attimo ad usarla. 
L’inserimento per me non e’ stato troppo difficile, consigliano di piegarla in due e di inserirla facendola ruotare un po’, e effettivamente, tric, sale quasi da sola, si apre e si sistema appena entro all’ingresso della vagina. Il pirulo sotto va accorciato con le forbici, non dovrebbe spuntare fuori che se no pizzica la pelle intorno e da fastidio. Io il mio l’ho accorciato di 5 mm e gia’ va molto meglio, ha superato brillantemente anche la prova-bicicletta. 
 
Toglierla invece…per me le prime volte e’ stato abbastanza traumatico e consiglio quindi di mettersi con calma a provare senza farsi prendere dal panico: prima o poi esce, bisogna solo capire come fare. 
Praticamente e’ importante capire che la MoonCup una volta inserita fa un effetto ventosa attaccandosi alle pareti della vagina. dunque, tirare non serve…a meno che non si voglia trovarsi con l’utero in mano πŸ™ ,cosa che non si vuole assolutamente,
 
invece bisogna pinzarla con due dita e staccarla dalle pareti, facendo in modo che l’effetto ventosa sparisca, e poi esce tranquillamente, bisogna solo badare di tenerla dritta se no…sangue ovunque.
Devo dire pero’ che e’ veramente difficile rovesciarla, anche dopo un bel po’ di maneggiamenti.   
 
Una volta imparata ad usare, e’ comodissima, non si sente assolutamente, si puo’ tenere tutta la notte, e non perde.
Certo bisogna sviluppare un po’ di dimestichezza con il sangue, che in complesso non e’ molto, ma e’ molto denso e di un colore molto scuro – sicuramente interessante vederlo tutto insieme –
e un ottimo nutrimento per le piante e per il giardino!
 
blood
 
 
 voto: 10+
 
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solstizio di pigrizia

foglie

 

Dovrei finire l’ultima traduzione per il mio corso online di traduzione entro lunedi’, ma mi sono incagnata su un dilemma abbastanza complesso che non so come risolvere a riga 5 tre giorni fa.

Dovrei preparare il viaggio in Italia, prendere appuntamenti per le interviste, essere organizzata ed efficente, ma le intervistate non rispondono alle mie mail e allora che ci posso fare.

Dovrei finire di scrivere il progetto per un bando che scade a fine mese, ma non cio’ voglia.

Dovrei mandare il mio curriculum a una tipa, ma a leggere il mio curriculum mi viene tristezza.  

Dovrei cominciare a montare il video che accompagna il progetto per il bando di cui sopra, ma finche’ non mi arriva il dvd con il girato, non posso fare nulla. Comincio a sospettare che Poste Italiane abbia perso ENTRAMBI i dvd che mi sono stati inviati per sicurezza uno da Catanzaro e uno da Vicenza, ma sarebbe troppa sfiga.

Dovrei imbastire una volta per tutte il mio progetto di tesi, e cominciare a lavoraci sul serio, mannaggia che tra tre mesi devo consegnarlo. Ma…(non ho una scusa pronta per questa voce)

Invece sono presa da un attacco di pigrite totale. Dopo aver letto 15 pagine di Purity and Danger di Mary Douglas, fondamentale testo antropologico che il fascinoso dottorando consulente di tesi mi ha caldamente suggerito di leggere, mi sono detta: faccio una pausa di 30 min – mi leggo un po’ della mia droga preferita, il blog di Elastigirl – poi Mary ti prometto che torno da te. Due ore dopo ancora Elastigirl non mi lasciava andare e allora mi sono fatte le omelette con il formaggio fuso. Tie’. Allora io stasera non esco neanche di casa, fuori fa un freddo terribile e piove. Un solstizio d’estate cosi’ non si merita di essere festeggiato. Rimango felice, e con un tenue senso di colpa, spaparanzata sul divano.  

 

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Il desiderio non inquina – bologna 28 giugno

Nonostante il fatto abbastanza imbarazzante che io stia per tornare in Italia un’altra volta nel giro di pochissimo tempo, e quindi in questo 2008 abbia gia’ consumato i miei punti-carbonio per i prossimi due decenni
(ma come anche sottolineava malapecora di questi tempi viaggiare con orrorose compagnie aeree low-cost e’ una delle uniche opzioni per gente squattrinata, come mi piacerebbe prendere un treno, ma i prezzi sono proibitivi), 

dicevo, e’ quindi con un certo imbarazzo ma molta gioia che faccio rimbalzare qui l’appello per il Pride del 28 giugno a Bologna lanciato dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute e da Sexyshock. Siateci!!

 

Il desiderio e’ un motore che non inquina

Per il Pride Nazionale di Bologna, il 28 giugno 2008
organizziamo uno spezzone ecologicamente sostenibile:
scendiamo in piazza con mezzi di trasporto non inquinanti ed economici,
carrelli della spesa, carretti, pattini, biciclette e tacchi.

 

 

Avremo fiori che spuntano da reggiseni a balconcino, gerani piante
aromatiche sui cestini delle bici.
Saremo dei balconi viventi, un ponte simbolico tra la casa e la piazza:

per portare i dati sulle violenze consumate contro le donne
prevalentemente in spazi privati e domestici (definiti come "sicuri"),
e riprenderci lo spazio pubblico urbano (percepito come insicuro)
da protagoniste attive e non come vittime da proteggere;

per portare le nostre scelte quotidiane e i nostri comportamenti
effettivi
: diversificati, complessi, non riducibili alla sola famiglia
eterosessuale individuata come unico modello legittimo.

Saremo al Pride per noi stesse, perche’ in gioco ci sono i nostri
diritti, i nostri comportamenti quotidiani, la nostra possibilita’ di
scegliere.
Chiediamo politiche sostenibili, che risolvano i problemi reali delle
persone in carne e ossa,
non retoriche e propagandistiche che producono continui nemici contro cui
puntare il dito.

Lo stato etico ci insegue? noi pedaliamo più veloci e sul balcone (e
balconcini)
ci stendiamo gli affetti, meglio condivisi che protetti,
perche’ non pensiamo che le scelte affettive o di vita siano una vergogna
da chiudere nello spazio domestico. Esibizionismo? Degrado? Noi la
chiamiamo visibilita’.

Lesbiche, bisessuali, etero conviventi, trans, aspiranti mamme sterili o
lesbiche,
prostitute a tempo pieno o part time, precarie nel lavoro e negli affetti:
i nostri fiori li portiamo in piazza, ai pregiudizi gli diam di ramazza!

Ci vediamo il 28 giugno…ci riconosceremo dagli ombrelli rossi e dai…balconcini πŸ˜‰

Promuovono
Sexyshock
e Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute

Insieme a noi sotto gli ombrelli rossi
Comunicattive, Planimetrie culturali, Precarie autoconvocate (Milano), Precart

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per d

di altra materia sei fatto, metallo e certezze,
linerarita’ e superficie.

Analizzi, parli, mi guardi con occhi confusi stupiti quando la dolcezza non basta piu’, quando desidero dolore e intensita’ in cui perdermi per confondere i confini del mio corpo, per sciogliermi finalmente in altro da me.   

Mi tieni legata a terra con un filo sottile, e svolazzo in sicurezza, la mia ancora salda. Di tanto in tanto cerco passaggi meno razionali, e divago. per un attimo mi perdi ma tendo a non avventurarmi troppo lontano.

stringi stretto il filo sottile. 

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