solstizio di pigrizia

foglie

 

Dovrei finire l’ultima traduzione per il mio corso online di traduzione entro lunedi’, ma mi sono incagnata su un dilemma abbastanza complesso che non so come risolvere a riga 5 tre giorni fa.

Dovrei preparare il viaggio in Italia, prendere appuntamenti per le interviste, essere organizzata ed efficente, ma le intervistate non rispondono alle mie mail e allora che ci posso fare.

Dovrei finire di scrivere il progetto per un bando che scade a fine mese, ma non cio’ voglia.

Dovrei mandare il mio curriculum a una tipa, ma a leggere il mio curriculum mi viene tristezza.  

Dovrei cominciare a montare il video che accompagna il progetto per il bando di cui sopra, ma finche’ non mi arriva il dvd con il girato, non posso fare nulla. Comincio a sospettare che Poste Italiane abbia perso ENTRAMBI i dvd che mi sono stati inviati per sicurezza uno da Catanzaro e uno da Vicenza, ma sarebbe troppa sfiga.

Dovrei imbastire una volta per tutte il mio progetto di tesi, e cominciare a lavoraci sul serio, mannaggia che tra tre mesi devo consegnarlo. Ma…(non ho una scusa pronta per questa voce)

Invece sono presa da un attacco di pigrite totale. Dopo aver letto 15 pagine di Purity and Danger di Mary Douglas, fondamentale testo antropologico che il fascinoso dottorando consulente di tesi mi ha caldamente suggerito di leggere, mi sono detta: faccio una pausa di 30 min – mi leggo un po’ della mia droga preferita, il blog di Elastigirl – poi Mary ti prometto che torno da te. Due ore dopo ancora Elastigirl non mi lasciava andare e allora mi sono fatte le omelette con il formaggio fuso. Tie’. Allora io stasera non esco neanche di casa, fuori fa un freddo terribile e piove. Un solstizio d’estate cosi’ non si merita di essere festeggiato. Rimango felice, e con un tenue senso di colpa, spaparanzata sul divano.  

 

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