“concertazioni”?

Sembra che questa sia proprio la settimana delle contrattazioni lavorative. E la domanda a cui cerco risposta e’, come portare avanti delle richieste in una piccola associazione perennemente senza soldi, gestita in maniera assolutamente familistica e gerarchica al tempo stesso? Non sono brava con la diplomazia, mi viene meglio lo scontro frontale, ma e’ un approcio che non posso usare (ancora). 

Round 1: dunque, ieri io e la collega e amica A. abbiamo affrontato la boss con un piano diabolico – per fortuna A. padroneggia lo stile e il linguaggio da corporascion ed e’ riuscita a comunicare le nostre richeste in un quadro molto diplomatico. Io piu’ che altro stavo li a mordermi la lingua (A: "negli interessi dell’associazione, riteniamo necessario avviare un processo di ripensamente della divisione dei ruoli, di modo che vengano sfruttate al meglio le competenze che abbiamo a disposizione, per ottimizzare il nostro output e produrre un servizio sempre piu’ professionale e di qualita’". Io, dentro di me: "Voglio un lavoro piu’ interessante e pagato meglio, se no mi licenzio") La boss, nel suo tipico stile, temporeggia e manda sottili minacce in codice, ma intanto le abbiamo messo la pulce nell’orecchio. 

Round 2: A. ha stilato una lettera a nome mio (again, io nell’autopromozione sono assolutamente pessima) e me l’ha fatta lasciare sulla scrivania della boss, richiedendo, mentre aspettiamo lo re-shuffle di ruoli, un aumento drammatico di stipendio. Io intanto tremavo come una foglia e emettevo dei mugolii nervosi.  

Round 3: domani mattina, io VS il gotha dell’associazione – (la boss, due super cape, una esperta di risorse umane) a discutere il nuovo contratto che, tra le altre cose, ci decurterebbe le ferie di 8 giorni all’anno.  

I consigli sono molto benvenuti su come affrontare tutta questa cosa. Non so perche’ trovo tutta la situazione cosi’ impegnativa (proprio emotivamente impegnativa) – tra l’altro, il round 3 e’ quello che mi preoccupa meno. Mi blocca molto di piu’ il richiedere delle cose per me. Mah. Vi faro’ sapere…

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