Neve

Ci sono pochissime situazioni in cui gli abitanti di Londra, adottivi o autoctoni, si lasciano andare a momenti di spontanea empatia, a conversazioni leggere tra sconosciuti, a scambi di battute casuali, a offerte di gioco e di piacere.

Succede a capodanno, sugli autobus notturni il fine settimana (dopo che tutti hanni superato l’ottava pinta) e QUANDO NEVICA. Improvvisamente le rigidita’ si sciolgono, le barriere sociali si infrangono, e degli sconosciuti ti rivolgono la parola con il sorriso ((senza volere soldi e/o sesso in cambio)), e commentano simpaticamente sul signore de neve* che stai costruendo. 

Succede addirittura che puoi far volare via dalla mani di una signora una tazza di the’ fumante con una palla di neve mal diretta (oh la mira non e’ mai stata il mio forte), e quella non s’arrabbia. In una giornata normale, mi avrebbe come minimo detto "i’m gonna fucking fuck you up" con dei gesti rotenati delle braccia. 

 Approfitto di questo clima empatico anche per dire che tra un mese circa mi trasferiro’ in una casa un po’ piu’ grande in cui potro’ ospitare molto tranquillamente degli ospiti – –  per cui invito amiche e amici virtuali e non a passare di qui. staro’ a Brixton in un caseggiato con una lunga storia alle spalle e una location molto interessante: vale la pena farsi un giro.. vala la pena anche la mia compagnia, ovviamente  🙂

 

 *’pupazzo di neve’ secondo il linguaggio del mio amico a cui insegno italiano. troppo carino :’) .

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