Nonostante il fatto abbastanza imbarazzante che io stia per tornare in Italia un’altra volta nel giro di pochissimo tempo, e quindi in questo 2008 abbia gia’ consumato i miei punti-carbonio per i prossimi due decenni
(ma come anche sottolineava malapecora di questi tempi viaggiare con orrorose compagnie aeree low-cost e’ una delle uniche opzioni per gente squattrinata, come mi piacerebbe prendere un treno, ma i prezzi sono proibitivi),
dicevo, e’ quindi con un certo imbarazzo ma molta gioia che faccio rimbalzare qui l’appello per il Pride del 28 giugno a Bologna lanciato dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute e da Sexyshock. Siateci!!
Il desiderio e’ un motore che non inquina
Per il Pride Nazionale di Bologna, il 28 giugno 2008
organizziamo uno spezzone ecologicamente sostenibile:
scendiamo in piazza con mezzi di trasporto non inquinanti ed economici,
carrelli della spesa, carretti, pattini, biciclette e tacchi.
Avremo fiori che spuntano da reggiseni a balconcino, gerani piante
aromatiche sui cestini delle bici.
Saremo dei balconi viventi, un ponte simbolico tra la casa e la piazza:
per portare i dati sulle violenze consumate contro le donne
prevalentemente in spazi privati e domestici (definiti come "sicuri"),
e riprenderci lo spazio pubblico urbano (percepito come insicuro)
da protagoniste attive e non come vittime da proteggere;
per portare le nostre scelte quotidiane e i nostri comportamenti
effettivi: diversificati, complessi, non riducibili alla sola famiglia
eterosessuale individuata come unico modello legittimo.
Saremo al Pride per noi stesse, perche’ in gioco ci sono i nostri
diritti, i nostri comportamenti quotidiani, la nostra possibilita’ di
scegliere.
Chiediamo politiche sostenibili, che risolvano i problemi reali delle
persone in carne e ossa,
non retoriche e propagandistiche che producono continui nemici contro cui
puntare il dito.
Lo stato etico ci insegue? noi pedaliamo più veloci e sul balcone (e
balconcini)
ci stendiamo gli affetti, meglio condivisi che protetti,
perche’ non pensiamo che le scelte affettive o di vita siano una vergogna
da chiudere nello spazio domestico. Esibizionismo? Degrado? Noi la
chiamiamo visibilita’.
Lesbiche, bisessuali, etero conviventi, trans, aspiranti mamme sterili o
lesbiche,
prostitute a tempo pieno o part time, precarie nel lavoro e negli affetti:
i nostri fiori li portiamo in piazza, ai pregiudizi gli diam di ramazza!
Ci vediamo il 28 giugno…ci riconosceremo dagli ombrelli rossi e dai…balconcini 😉
Promuovono
Sexyshock e Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute
Insieme a noi sotto gli ombrelli rossi
Comunicattive, Planimetrie culturali, Precarie autoconvocate (Milano), Precart
io c’ero, sono salita su un carro con le mie amiche, abbiamo ballato tra i mille colori con le note anni ’80 in sottofondo…fino alla mattina seguente!
è stato bellissimo, liberatorio, un vero urlo contro la mortificazione del corpo e dei desideri alla quale assistiamo ogni giorno. ero lì e ho pensato “che bello se le strade fossero così colorate ogni giorno”.
Oi abbiamo messo sul blog anche le istruzioni per farsi il balconcino. sia con i fiori in plastica che di collant 😉
cia’ pussybrain! anch’io da queste noblog-parti. si che l’ho scaricato il font – e’ proprio bellino sopratutto gli ‘swish’ – ora devo solo trovare una scusa per usarlo!
oi lillistar hai anche tu il blog da codeste parti? alla fine hai scaricato la font?