ci riprovo

dopo avere sperimentato il nuovo gioco di molleindustria e avere provato che sono schiappa sia come gesù, dio, ganesh e budda, riporovo a scrivere il post che avrei voluto scrivere ieri (mentre aspetto che spiova e potermi dirigere verso la facoltà) 

Volevo parlare delle pesone che nella loro vita quotidiana parlano una lingua non loro, dopo quella conferenza di Alcuni Grandi FIlosofi Dei Nostri Tempi a cui ho assistito sabato. I Filosofi e le Filosofe presenti provenivano in uno spazio franco/italiano e italo/francese e tutta la giornata si è sviluppata su un gioco di traduzioni, paper letti in inglese con pesanti accenti franco/italiani, italiano-francesizzato tradotto in inglese-italianizzante, insomma un casino totale che mi ha scaldato il cuore.

Forse perchè sono cresciuta in una situazione in cui si parlavano sempre molte lingue intorno a me ed era naturale che ci fosse sempre qualcuno che capiva meno, che si dovesse fare spazio per le traduzioni, in cui bisognava avere quella pazienza di dire boh qualche battuta me la perdo, io nella babilonia di lingue mi sento a mia agio. Conosco la sconforto di non riuscire ad esprimere tutto l’esprimibile in una lingua non mia, anche l’essere trattati un po’ come dei grandi bambini un po’ scemi a cui si deve parlare P-I-A-N-O  P-I-A-N-O, e questo mi fa ammirare molto chi comunque si mette in gioco e prova a comunicare comunque. Sabato sono rimasta positivamente colpita sopratutto dal Grande Maestro Filosofo che si è sottoposto anche a risatine mal celate dal pubblico mentre strafalcionava alcuni termini della sua presentazione in inglese, dimostrazione di un’umiltà non scontata. 

Da ultimo vorrei segnalare anche la grande risorsa Generation Online a cui la persona che ha fatto da interprete sabato collabora.  

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