continua la guerra contro le/i disoccupat*

Grazie a C. per avermi segnalato questo articolo

che descrive come in un Jobcentre inglese (il luogo dove si va a cercare lavoro, o meglio, a richiedere il sussidio di disoccupazione) stiano sperimentando una speciale "macchina della verita’" che dovrebbe rilevare segni di stress nella voce di chi parla.

La macchina, chiamata Liedetector, e’ stata eleborata dal Mossad e viene usata durante interrogatori con Palestinesi sospetti di terrorismo. Se l’utilizzo del Liedetector sara’ condiderato un successo (se cioe’ aiutera’ a sottrarre il sussidio di disoccupazione ad un numero abbaztanza elevato di persone), potrebbe venire introdotto in tutti i Jobcentres del Regno Unito…. 

 

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Mania Akbari, Samira Makhmalbaf, Niki Karimi, Marjiane Satrapi e le altre

 

 

Incollo qui sotto un report dell’incontro con Marjane Satrapi che si e’ svolto a Roma qualche giorno fa e al quale mi sarebbe piaciuto essere…il report e’ interessante e mi fa scoprire, fra le molte altre cose, che condivido con la fumettista iraniana la data di nascita (dettaglio irrelevante ai piu’, ma emozionante per le sagittarie)

Appoggio il consiglio della scrittrice, comprate il fumetto, vedetevi il film, anzi fate entrambi perche’ sono due esperienze diverse che si complementano e si arricchiscono a vicenda. Oltre alla lezione di storia, alle emozioni, al calore e alla rabbia che sciuscita, il film per me ha rappresentato una celebrazione alla creativita’, e un riconoscimento del potere di tecniche (il 2D, il disegno, i grigi) troppo spesso snobbate ma che permettono sperimentazioni e trovate geniali, se si possiede l’ingegnio e la voglia di esplorare.

Non condivido con Marji l’idea che la tecnologia sia la sorellaccia puttana della scienza, ma (ri)imparo da lei volentieri la lezione che i mezzi lo-fi possono ancora essere utilizzati per creare capolavori, perche’ sono le trovate, la creativita’, la craftmanship e la potenza del proprio messaggio che creano il genio. 

*****

Leggendo vari altre recensioni del film, mi sono imbattuta anche in un reportage sul cinema iraniano in cui il giornalista interdetto si chiede come sia possibile che un paese cosi’ poco libero come l’Iran, abbia una cinematografia di cosi’ grande successo e qualita’, e soprattutto come sia possibile che ci siano cosi’ tante donne registe conosciute a livello internazionale in un paese in cui la liberta’ delle donne e’ fortemente limitata. Perche’, si chiede il giornalista, l’Iran ha una proporzione maggiore di donne registe rispetto a, glom, paesi come gli Stati Uniti o l’Inghilterra? 

La regista Niki Karimi risponde:"Le limitazioni ti fanno pensare piu’ chiramente, e ti fanno acchiappare al volo le possibilita’ che ti vengono offerte di esprimerti. Le donne in Iran sono come delle molle compresse. Nell’istante in cui la pressione viene alleviata, saltiamo ad altezze incredibili."

Ma come anche altre registe iraniane hanno risposto prima di lei, continua:"Forse le donne in occidente non hanno pensato bene al significato della parola liberta’, e la danno per scontata. Liberta’ significa veramente dover indossare questo foulard o dover indossare una minigonna? GLi uomini non devono mai indossare una minigonna. Perche’? Questa e’ la vera questione."

*********************

Report dell’incontro con M. Satrapi, di ** **: 

Sorellaccia puttana tecnologia:
parola di Marjane Satrapi

E’ andata così il 25 marzo a Roma
all’Auditorium: cinquanta posti, diciamo quattro file riservate a dei latitanti,
cinque minuti prima delle ventuno, sono stati felicemente occupati da un un
pubblico che ha pagato 5 euro per assistere alla lezione di giornalismo di
Marjane Satrapi, fumettista e illustratrice iraniana, conosciuta oggi a livello
mondiale per il suo Persepolis, libro divenuto film.

Dunque non so se c’erano
giornalisti, quelli che la Satrapi ha poi detto essere uguali a tutti, alcuni
intelligenti altri no ma ho notato tante, tantissime donne in sala, di tutte le
età, ho riconosciuto Silvia Baraldini e Sabina Guzzanti, tutte e tutti
entusiasti ammiratori di Marjan, questa piccola strega.

E’ arrivata vestita di
nero da capo a piedi, capelli sciolti e lunghi, tondetta per farci capire quanto
ama la buona cucina, stivali di vernice nera ed unghie scarlatte e curatissime,
con una mantella corta e uno stare un po’ contorta e raggomitolata sulla sedia
che ce l’ha fatta subito amica.

Lei inizia svelando che se siamo in tanti ,
è perchè funziona l’effetto dei Media ,l’effetto film, non certo il libro. L’
effetto Oscar le ha acuito la stanchezza di parlare di sè, dalla sua vita, un
effetto ritorno, anche della sua voce, come fosse diventata una radio. E lì
negli Usa ha toccato con mano la democrazia fatta anche dal Buffone di turno,
quello che abbiamo voluto: Bush in America, Sarkozy in Francia, e forse a noi
non c’è bastato una volta Berlusconi…

Il tono è molto deciso e niente
affatto leggero quando prende a parlare dell’inutile guerra per combattere il
terrorismo, dirà poi, su sollecitazione dal pubblico, come va fatto uno sforzo
per capire chi si esplode, effetto molto spesso causato dalla lotta al nemico,
fosse il democratico Bush, che si auto denomina il migliore amico di Dio, o come
uno del suo paese, l’Iran,contro coloro che comandano, "democraticamente".

Passa poi a raccontare che sta bene con la sua solitudine, certo non coltivata
negli ultimi tempi,e che lei non ha nessuna voglia di capire niente di
tecnologia, "sorellaccia puttana della scienza", quella che ha reso il mondo
libero di essere disoccupato, dove la fabbrica delle armi ha un’enorme
profitto.

Cosìcche spiega, nello spazio grande anche nel tempo del fumetto,
c’è la possibilita di dire vaffanculo, ad esempio a chi vuole censurarla,
perchè non è scappata dall’Iran per farsi dire cosa fare o non fare, magari
dall’America…

E raccontando il suo film, uscito in 34 paesi in molti dei
quali era presente, descrive l’approdo brevissimo in Giappone, il paese dove gli
spettatori piangono ma non ridono, perchè il riso non si controlla, lei ne ha
avuto istintivamente paura. Sollecitata da una mia domanda, ha corretto ed ha
ricordato l’insegnamento di Kurosava e del suo film Rashomon di lei bambina di
otto anni, l’ascolto della vita in cinque storie diverse,l’insegnamento del
maestro senza temere nulla e ridendo racconta di aver sposato uno svedese, come
dire un’azzardo, tanto è diverso…

La capacità di disegnare i movimenti
della vita e dell’anima, li definisce capacità di vivere da bisessuale la
cultura, un’opportunità in più.

Chiarisce che lei non è a favore di nessuna
rivoluzione ma crede con ottimismo all’evoluzione, come quella lenta ma costante
del suo paese, che arriverà a considerare intera anche l’altra metà del cielo,
considerata ancora oggi un mezzo uomo, anche se stupido, e quindi neanche buona
a testimoniare per un assassinio a cui ha magari assistito: ribadisce il
concetto che non è offensiva, nè provocatrice, che non crea problemi, che
lotterà sempre per chi non ha diritto di espressione, fino alle sue ultime
parole: " Ho cercato un approccio globale".

La vedrò più tardi, esaurite le
numerosissime richieste di una firma sul suo Persepolis, camminare davanti a me,
veloce e fumando, con un complice compagno al suo fianco, nessuno l’avrebbe
riconosciuta…Mi ha fatto venire in mente Walden quando dice che ha tre sedie,
una per la solitudine, una per l’amicizia e una per la compagnia.

Se ancora non
l’avete fatto comprate il libro-vedete il film, sarà una magnifica lezione di
storia altro che di giornalismo: Marjan Satrapi è nata nel 1969, il 22
novembre, il primo giorno del Sagittario.

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Surveillance/1

surveillance

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Take back the tech

Sull’onda di un ottimo post dell’amica FikaSicula

che ci regala un prezioso ABC DELLA FEMMINISTA TECNOLOGICA
che vi consiglio di leggere se vi interessa il rapporto con la comunicascion e come renderla veramente piu’ orizzontale e accessibile.

La mia frase preferita rimane:

IL COMPUTER NON E’ UNA MACCHINA INFERNALE: E’ SOLO UN ELETTRODOMESTICO

che per questa settimana mi permetto di utilizzare come slogan qui a fianco.

e questo mi porta al banner che invece proviene da takebackthetech

 il sito di un progetto che si autodescrive cosi’:

"We are a global network of women who support
women networking for social change and women’s empowerment,
through the use of information and communication technologies
(ICTs).


We promote gender equality in the design, development, implementation,
access to and use of ICTs, and in the policy decisions and frameworks
that regulate them."

 

Nel loro sito ho trovato questo video Do Not Look At Porn! di Namita Malhotra, ovviamente e’ contro la censura, bello! e io sono rimasta stregata dalla canzone ‘Your revolution will not happen between these thighs’, che comincia cosi’:

 

Your revolution will not happen between these thighs

Your revolution will not happen between these thighs 

The real revolution ain’t about booty size, the Versacis device

…the revolution won’t be you killing me soflty with fugees

 The revolution is not you knocking me up without ring and producing little MCs

Your revolution will not happen between these thighs 
 

…ascoltatevela, va’!  e se qualcun* sa di chi e’ , fatemi sapere

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ancora ste’ luci delle bici

Dunque la saga delle luci della bicicletta continua, ma ho un nuovo approcio alla questione.

Allora, ricapitoliamo. All’inizio per un breve periodo ho girato in bici senza luci, poi quando mi sono stufata di rischiare la vita e di essere presa ad insulti dai passanti (pedoni, non automobilisti), le ho comprate. Questo succedeva prima di Natale.

Ora che sono passati dei mesi, una delle lucine si e’ rotta mannaggia e non funziona piu’. Per cui mi sono adorntata di lucina bianca lampeggiante rimasta, ho considerato per un attimo se fosse piu’ importante il averla dietro o davanti e l’ho messa dietro. 

Ok allora ovvio appena giro nella strada di casa un tipo (pedone, dal marciapiede) mi urla neanche troppo aggressivo  : ‘ LUCI, LUCI, LUCI’ , poi appena lo passo e nota che una luce c’e’ per cui ci deve essere anche della buona volonta’, si scusa un casino, mi benedice, mi chiama ‘baby’ :/  e ci riappacifichiamo. 

Non vorrei piu’ interrogarmi sui motivi per i quali tutti sti uomini si incazzino tanto a vedermi senza luci (e rimango dell’opinione che il fatto che io sia femmina in qualche modo li autorizzi a insultarmi piu’ di quanto non insulterebbero un maschio), comunque la questione che mi e’ sovvenuta e’ che, immaginatevi se questa pratica di denuncia popolare venisse applicata anche in altri e piu’ seri contesti.

Scenetta: 

Ogni mattina il tipo del piano di sopra che piglia a cinghiate la figlia con spaventosa rogolarita’, quando scende dalle scale la vicina si affaccia e gli urla:"VIOLENTO VIOLENTO VIOLENTO". Lui se ne sbatte e esce dal cancello e il vecchietto col cane a passeggio lo guarda con disgusto e bisbiglia oscenita’. Il tipo non capisce tutte le parole che il vecchietto biascica, ma alcune si, e lo colpiscono un po’ nell’orgoglio. Poi arriva in ufficio e ha la casella di posta strapiena perche’ qualcuna ogni mattina gli fa una rassegna stampa di tutte le notizie dai principali quotidiani europeidi donne ammazzate e picchiate il giorno. etc etc

 

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Lombroso rules

Per chi non avesse ancora visto lo spassoso convegno "Sa feto col feto"… (by lombroso.noblogs.org):

 

È ora di dire basta alle
ingerenze delle donne sui loro corpi. Madre Chiesa, a cui ci
genuflettiamo con una capriola, è chiara in proposito: se procrea e
lava le scale è santa, se scopa senza partorire, puttana è. Figuriamoci
se mi rimane incinta come Dio ha voluto e poi dice no, troppo facile,
eh.
E puttani sono tutti coloro che non amano la vita come noi.
Noi amiamo gli embrioni,
amiamo i feti, ma spesso è difficile essere ricambiati. Allora abbiamo
deciso di scendere in campo. Per difendere il diritto di parola dei
feti.

E redarguire quei corpi ricettacolo di futuri elettori e consumatori
che con l’aborto commettono un genocidio comunista strafottendosene di
tutti quei gridolini embrionici.
Che ci sia una legge ostile a questi femminismi e in grado di preservare le future generazioni da questa piaga biblica.
Per portare avanti la nostra battaglia abbiamo un uomo di peso,
Giuliano Ferrara. Condottiero dai nobili princìpi, crociato unto dal
signore, baluardo di lardo e infervorato come un novello Giovanno
d’Arcore.
Se l’aborto fosse stato legale un tempo? Lui potrebbe non esserci ora. Pensateci.

Interveranno (scarica la locandina in pdf):

"È arrivato cicciabomba cannoniere"
Giuliano Ferrara, emissario di Dio.

"Pentitevi, feticide. Una visione moderna e razionale sui diritti delle femmine"
Dott.ssa Jessica Barbie, docente in sessuologia giuridico-repressiva presso l’Università vandeana.

"Contro il fondamentalismo oscurantista della donna abortista, nemica della natura padana"
Onorevole Federico Bricca, Lega Nord.

"Prezzemolo e ferro da calza, i nuovi amici della donna di oggi"
Dott. Schwein Kappler, primario in catto-ginecologia alla clinica
privata "Fatebenefetelli", autore del libro "Aborto, parliamone, dopo
le botte" (ed. Educanda, 2007).

"Fratello embrione, compagno feto"
Frate Bondolaro dell’ordine dei Galli di Dio, ex sessantottino, ex Autonomia Operaia, ex E.T.A., ora felice inquisitore.

"Mona suta, mona sana"
Una suora coi baffi.

"Se hai peccato ti scaglio la prima pietra. Rileggiamo i vangeli"
Monsignor Repubblichino Crucis, gran gourmet della consulta cattolica
"Dio è con noi". Fondatore della comunità "FareQuadratoConGesù".

"Emancipazione sto cazzo, torna in cucina"
Johnny Sagacia, comico d’avanspettacolo, opinionista di varietà.

"Una volta pensavo e mi venivano dei dubbi, ora credo e va meglio"
Giovanni Lindo Ferretti, ex zecchino d’oro, eremita. Ci parla della sua
voglia di andare sui monti e abbandonare la vita mondana e relativista
per dedicarsi alla meditazione ma poi l’ha chiamato Ferrara e adesso è
in lista.

A conclusione, dopo un lauto buffet, sua castità ex peccatrice Claudia
Koll porterà la sua testimonianza di donna pentita di essere donna.
Poi santa messa per tutti.
Al convegno possono partecipare anche le donne se debitamente accompagnate.

Il convegno aderisce alla campagna L’ombroso Pro-life "Non uccidere un feto, sparati una sega"

 

 

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fuga delle vagine – speciale 8 marzo

 

Dopo la fuga di cervelli, la fuga delle vagine

In occasione dell’otto marzo il CENSISS, onorevole istituto di ricerca statistica, pubblica un rapporto nuovo di zecca intitolato: “Differenze di genere nella ricerca statistica: nuovi orizzonti. Dalla fuga di cervelli alla fuga delle vagine”. Si legge nel comunicato stampa diffuso, con un tempismo invidiabile, dall’Istituto in prima mattinata:

“In occasione dell’otto marzo noi non scegliamo il silenzio, il rito nè la lotta, ma la rigorosa ricerca scientifica.
In seguito a numerosi simposi e discussioni avvenute nel mondo della statistica, l’Istituto ha preso atto che molte categorie usate dagli statistici sono da rivedere.
Esse rivelano si fondamentali fatti che descivono la nostra societa’ in cambiamento, ma spesso non prendono atto in maniera sufficientemente scientifica le diversita’ di genere.

Per ovviare a questa inaccuratezza siamo lieti di pubblicare quest’oggi un rapporto intitolato: “Differenze di genere nella ricerca statistica: nuovi orizzonti. Dalla fuga di cervelli alla fuga delle vagine”.  

Il rapporto affronta un fenomeno in crescita che, sebbene non sia  per nulla nuovo nella storia del nostro Pease, non è mai stato studiato approfonditamente.
Buona lettura”

Il rapporto sottolinea che se il fenomeno della fuga dei cervelli interessa sia uomini che donne (anche se queste ultime in percentuali minori), il fenomeno che spinge le donne a lasciare l’Italia per altri lidi puo’ essere chiamato “fuga delle vagine”.
Essa non trova un corrispondente maschile (‘fuga dei peni’) in quanto l’attaccamento del maschio italiano alla gonna materna gli impedisce di lasciare il territorio conosciuto se non per motivi veniali (vedi ‘fuga di cervelli’).

La fuga delle vagine è un fenomeno preoccupante quanto, se non piu’, della fuga dei cervelli, in quanto il Paese ha un forte bisogno di vagina autoctona che provveda al mantenimento delle specie italica.

La fuga delle vagine non è un fenomeno univoco, ma presenta diverse sfaccettature, e talvolta si interseca con a fuga di cervelli creando una categoria ibrida che è stata chiamata “fuga della cervel-ina o della vagin-ella”.

Le vagine in fuga appartengono a donne per lo piu’ al di sotto dei 40 anni che si recano all’estero per periodi di tempo che oscillano tra i tre mesi e i dieci anni (e in questo senso a volte essa prende la forma di transumanza o di esilio piu’ che di fuga), e che intraprendono questo passo per motivi che sono stati riassunti in tre categorie:

a.    Desiderio di liberta’ sessuali ed emotive, e nuove esperienze
(fenomeno inconprensibile agli statistici ma si prende per buona la parola data delle donne intervistate)

b.    Possibilita’ di decidere del destino del prorio utero e dei sui contenuti in maniera piu’ indipendente
(questa categoria comprende sia chi cerca una maternita’ al di fuori del matrimonio eterosessuale con la propria compagna o per i fattacci suoi, sia chi desidera terminare una gravidanza e non vuole affontare un muro di medici obbiettori o chi vuole utilizzare la pillola RU) (fuga di vagina/utero, estremamente preoccupante)   

c.    Desiderio di unirsi in matrimonio, unione civile o semplicemente condividere la propria vita con una donna
(fuga di vagina lesbica, poco preoccupante anzi in un certo senso un fenomeno positivo secondo l’analisi CENSISS)

Ci si augura che vengano presto intrapresi nuovi studi in questo interessante ambito.  

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il gioco dell’LOCA

Fantastiche le cumpa trentine che per l’otto marzo giocano in piazza al gioco del’LOCA

Ecco il volantino e il gioco:

Fra il RITO del potere maschile
la FESTA del consumo
e il SILENZIO della violenza
NOI SCEGLIAMO LA LOTTA!

Sabato 8 Marzo dalle 10.00 alle 14.00
Piazza Cesare Battisti –

TRENTO
GIOCO DELL’OCA
(dOnna Consapevolmente Autodeterminata)

L’OCA è ogni donna che passa la sua vita a girare in tondo, proprio come nel
gioco dell’oca, a cui questa
iniziativa fa il verso. Un grande telone colorato sul selciato della piazza
permetterà di riflettere sugli
ostacoli, gli imprevisti e i relativi passi indietro che l’autodeterminazione
delle donne incontra ogni
giorno, quando ad esempio:

– giriamo per ambulatori in cerca di un medico non obiettore

– giriamo per le agenzie interinali in cerca di un lavoro

– giriamo per asili nido in cerca di un posto


– giriamo per l’Europa in cerca di un paese dove le tecniche di procreazione
assistita siano veramente accessibili

– giriamo nelle aule dei saperi ma c’è sempre un uomo che ci passa avanti

– giriamo le strade della città per non tornare a casa da un compagno violento

– giriamo nel mondo del lavoro con competenza e bravura ma veniamo ricacciate
sempre nella sfera del domestico e dei compiti di cura


L’OCA gioca per 32 caselle, spesso respinta all’indietro, ma via via
scoprirà che esistono dei modi per opporsi a tutto questo: la lotta e la
solidarietà fra donne.
Gioca con l’OCA, lotta insieme a noi!
Collettivo femminista deGenere – Trento 

E il gioco in se’:: 

1 2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12….. 

 ((immaginatevi tante caselline colorate in fila tipo gioco dell’oca…meglio di cosi; non mi viene al momento) 

 

3.    Sei capitata nella banca degli embrioni in esubero. In base alla legge 40 questi embrioni non possono essere usati per motivi scientifici. Resti congelata insieme a loro e ti fermi per un turno

6.    Sei un embrione. Che culo! Non sappiamo nemmeno se sarai una cellula di orecchio o un pezzo di placenta e hai già più diritti di tua madre. Non possono nemmeno farti le analisi per vedere se sei sana. Vietato, dicono che così ti proteggono. Avanza di sei caselle.

9.    Che culo! Sei di nuovo un embrione. Hai più diritti di un professionista gay di quarant’anni con la station wagon! Tira due volte i dadi!

13. SFIGA.Tuo marito ti ha detto che sei grassa perché sei alta 1.70 e pesi 60 chili. Ti metti a dieta. Stai ferma per un turno

17.    Sei in ospedale vuoi interrompere la tua gravidanza, ma non trovi un ospedale disponibile. Fai un presidio con altre donne e costringi la direzione sanitaria a trovare un medico disponibile. Vai avanti di tre caselle.

19. SFIGA. Ti propongono un’audizione come velina, quasi quasi ci pensi. Stai ferma un turno

21.    Sei in ospedale vuoi interrompere la tua gravidanza, ma negli ospedali della tua città sembra che non ci sia nessun medico non obiettore. Sei costretta a farti in quattro per trovare un medico disponibile. Torna indietro di sei caselle

24.    BONUS. Ti capita di uscire con le amiche a mangiare una pizza e non è l’8 Marzo. Fai un passo avanti!

27.    Sei un italiano normalissimo, un’italiana normalissima, ti stai chiedendo cosa diavolo ci fanno i preti e i famosi teo-con dentro le tue mutande. Compri un paio di mutande d’acciaio e scatta avanti di quattro caselle


28.    GIULIANO FERRARA!

32.    Sei una giovane donna di 18 anni e vorresti giustamente avere una normale vita sessuale. Il papa dice però che usare il preservativo è un gravissimo peccato tu non vuoi andare all’inferno ma ti rifiuti anche di usare la cintura di castità. Fai sesso senza il preservativo mettendo a rischio gravemente la tua salute. Torna indietro di 10 caselle!

35.    BONUS: Sei stanca di non sentirti sicura a uscire di sera da sola e ti iscrivi a un corso di autodifesa. Fai un passo avanti

38.    Sei in ospedale vuoi interrompere la tua gravidanza, ma sei costretta a un colloquio con i volontari del movimento per la vita. Tu sei giustamente inkazzata e hai ben altro a cui pensare ma ti dicono che dopo una delibera del consiglio regionale è obbligatorio. Stai ferma per un turno.

40.    SFIGA. Ti massacri la schiena con tacchi di 12 cm e ti senti alla moda. Fai un passo indietro

42.    Tutte le sere accendi la TV e sei costretta ad assistere a continui attacchi alla 194. Sei molto inkazzata, organizzi un presidio di 100 donne in piazza fiera a favore dell’autodeterminazione e della libera scelta delle donne. Scatta avanti di 5 caselle.


44. GIULIANO FERRARA!

46.    Dopo la legge 40 del 2005 se vuoi avere un figlio e sei una donna single non puoi Vinci il premio biglietto Rayanair a 1 centesimo per Londra, inseminazione artificiale compresa. Vai avanti per 5 caselle.


49.    Sei una cosiddetta “cattolica adulta” e ritieni del tutto normale e ragionevole l’uso di metodi contraccettivi per il controllo delle nascite. Il tuo parroco ti intercetta all’uscita della messa e ti fa il terzo grado. Recita 20 ave maria e 20 padre nostro e stai ferma per un turno.

51. SFIGA. Credi nella prova bikini e vai in depressione. Fai un passo indietro

53.    Casella buco-spazio-temporale. Sei nel 1930. Decidi di non volere il quarto figlio e ricorri all’aborto illegale (l’unico praticabile). Ma – Ahimè, l’operazione non va molto bene. Hai un’emorragia e rischi di morire. Comportamento poco materno: sei eliminata dal gioco!


54.    BONUS. Meno pausa più movimento. Fai un passo avanti

56.    Durante un rapporto sessuale con il tuo partner si è rotto il preservativo. Ti senti poco sicura e vai alla ricerca di un medico che ti prescrive la pillola per la contraccezione d’emergenza (cosiddetta pillola del giorno dopo). La trovi adopo aver girato per ore in 4 ospedali. BONUS PER LA DETERMINAZIONE! Vai avanti di tre caselle.

58.    Italia 2068. Vivi con la tua compagna e vostra figlia avuta con le tecniche di procreazione assistita in Italia, avete entrambe un lavoro con contratto a tempo indeterminato, lavorate per sei mesi e siete pagate per 12. Piazza San Pietro è una discoteca queer e Joseph Ratzinger gestisce il “Vaticano B & B” con il suo compagno Gorge. Avete vinto tutto!

61.    Per la prossima estate, niente costume, va di moda il cilicio!


62.    BONUS. E’ la festa della donna e vai a una manifestazione con le tue amiche. Fai un passo avanti!

 

Collettivo femminista deGenere Trento 

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blogosfera

 

non riesco a postare un commento al mio stesso blog (mah, sono io o e’ noblogs che fa le bizze?)

per cui rispondo qui al commento di bimbovic al mio precedente post "il mio destino biologico", al volo:

"Ha veramente detto "smaniate di gonfiarvi come dei palloncini"?
-__-"

no, non ha detto cosi’. quella era la mia interpretazione colorita della sua reazione.

nel senso che credo che sia necessario sbrogliare, piu’ che interpretare, certe nozioni comuni che ci vengono propinate (e che ci propiniamo anche da sole) che sembrano tanto neutrali e innocenti ma che a volte nascondono deli prosupposti sessisti striscianti.

E’ facile trovare il patriarcato negli attacchi alla 194, nelle esternazioni allucinanti di chiesaioli e politicanti vari, ma cazz e’ piu’ difficile trovare i luoghi in cui si annida quel sessismo implicito che ti stronca le gambe proprio perche’ non si riesce (o almeno io spesso non riesco) a definirlo. 

Parlo di tutta una serie di reazioni e atteggiamenti che sono talemente radicati nei modi di fare, si, di molti uomini ma anche di molte donne, e che agiscono sopratutto sulla sfera della percezione di se’, dell’autostima, dell’immaginario. E questi atteggiamenti si manifestano piu’ che altro nella quotidianita’ e per me il modo piu’ efficace di descriverli sta nel parlare di eventi concreti.

Una blogger che in questo senso e’ super brava e’ Female Science Professor , che parla di un mondo molto lontano da me, lei e’ una professoressa di una qualche materia scientifica (mantiene il piu’ stretto anonimato) in una grossa universita’ di ricerca americana, e spesso scrive delle sue esperienze in una realta’ fortemente maschile in cui spesso il problema piu’ grosso per una donna e’ essere presa sul serio oltre che valorizzata.

Mai sentita questa? 😉

La sua scrittura e’ leggera e divertente, perfetta per il formato blog. E poi e’ metodica, blogga ogni giorno lavorativo di solito la mattina. un blog su cui si puo’ contare.   

  

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Il mio destino biologico

Stasera sono stata incasellata.

Qualche birretta, un sacco di
chiacchere, un amico, si arriva a parlare di figli, si parla del fatto
che suo fratello ha appena avuto una figlia, da poco, da pochissimo,
IERI, 

‘…allora, come si chiama tua nipote?’

‘…’

‘allora?’

‘e’ no non li ho ancora chiamati..’

‘eh
ma allora, devi assolutmente farti sentire, e’ un momento
importantissimo, CRISTO SEI DIVENTATO ZIO, come non li hai ancora
sentiti, chiama subito, dai,  si-ici , ti prego siici,
chiamaii domani mattina, cristo, J., non mi fare l’inglese fino in
fondo, ti prego…chiama tuo fratello in questo momento topico della
sua vita…’ 

difficile parlare di famiglia con l’amico inglese…sembra che non sia poi tanto importante, per lui, per loro…

Allora
decido di parlare di me, e racconto una storia di cui e’ da tempo che
voglio parlare sul blog. Avrei voluto farlo in maniera diversa…

Comunque,
la storia tratta di mia madre e di me, e parla di una bambina, che
sarei io e di una madre, la mia, che un giorno di tanti anni fa,
parafraso’ Simone de Beauvoir, dicendo:

‘lillistar cara, non
tutte le donne possiedono il cosiddetto ISTINTO MATERNO. Se una non ce
l’ha, non ce l’ha. E’ inutile intestardirsi. Se non senti l’istinto
materno, non devi fare dei figli. NON DEVI FARLI SE NON LI VUOI. Sei
libera di scegliere"

Al tempo ero giovane e sicura di me
stessa, e pensai: "Ovvio mamma, se non voglio fare una cosa, non la
faccio! Chi vuoi che mi costringa ad avere dei figli contro la mia
volonta’? Non siamo mica nel medioevo!"

Poco ne sapevo. Nessuno mi aveva ancora parlato di Foucault, o del concetto di NORMA. D’altronde, ero alle elementari.

Ma
la piccola bambina crebbe, e nonostante tutto, ricordava ancora quello
che la madre le avevea detto tanti anni prima. Tanto che le piaceva
ripeterlo ad amici e confidenti, sicura di trovare entusiasmo e
comprensione.

J. lo scettico questa sera nel pub davanti ad una
Leffe troppo costosa mi guarda con occhi scettici, scuote la testa,
ride, e mi chiede, beffardo: "Quanti anni hai?"

"…." 

"Ahhh, 27!  

L’ho sentita troppe volte questa.

Ti
do tre anni, poi sarai anche tu li’ a smaniare di riprodurti. Sono
proprio le persone che sono fortemente anti figli che alla fine hanno
bisogno di farli piu’ di tutti gli altri."

 …

right!

Parafrasiamo. 

J mi ha detto, implicitamente: 

"Non
credo alle donne che dicono di non voler avere figli. Arriva sempre
l’eta’ un cui L’OROLOGIO BIOOGICO scocca la propria ora, e in cui tutte
smaniate di gonfiarvi come dei palloncini."  

 

Poco
importa che non abbia mai espresso una contrarieta’ ad avere dei figli
biologici. Poco importa che volevo celebrare un’enorme dono che mia
madre decise di farmi dichiarandomi libera di scegliere. Poco importa.

A quanto pare, le donne sono destinate, forse geneticamente, chissa’, a desiderarla, questa dannata maternita’.

Fattosta’,
io non mi permetterei mai di fare intendere che gli uomini sono
destinati a fare la lotta, ad essere aggressivi, ad essere violenti.
Non mi permetterei mai di pensare che gli uomini non possano scegliere
di NON picchiare le loro compagne, filgie, mogli. O scegliere di non
sminuire, ignorare, ridicolizzare le donne che li circondano. 

E
a chi si permette di dire che di maternita’ possono parlare solo lo
MADRI, dedico una pernacchia,  perche’ nostro malgrado e’ un tema a cui
tutte le donna sono sottoposte, bambine, adolescenti, giovani e
vecchie, non se ne scappa, ci troviamo, nostro malgrado, ad essere
sempre confrontate con il grande archetipo, la madre.

Grandi pernacchie, dunque. E un grazie enorme alla mia, di madre, che con tanta semplicita’ mi fece un grande regalo, quel lontano giorno. Proot.  

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