Fuori dalle Fogne: PDF online

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Semiotics of the Kitchen

http://www.youtube.com/watch?v=3zSA9Rm2PZA

Altri film di Martha Rosler, qui: link

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accenni di amore

Starnutiscono

 gli amanti senza casa

stesi nell’erba

*******************

Senza sonno 

 la sorpresa dall’alba

avvolge di rosa

********************

 

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risveglio

 

domenica
mattina una lingua di terra tossica derelitta ad uno sputo dal centro
del centro del centro del mondo. da un lato vista su canary wharf (foto
in alto),  dall’altro lato visto sulla cupola di cio’ che era il
millennium dome (seconda dall’alto), atroce investimento fallimentare
di epoca blairiana costruito per la fine del secolo, mai decollato,
simbolo dello sfarzo mirato a caso del boom economico. Dagli altri
lati, palazzonti finto lusso e terra disabitata, un nature park di
arsenio e piombo, yuppies in tuta da jogging, e canali melmosi di
palustre memoria. carrelli della spesa e copertoni in acque stagnanti e
canne, in un fallimentare sforzo di rigenerazione urbana senza
speranza. 

La lingua di terra conteneva una fabbrica di
prodotti alimentari, googlemaps ancora ci regala le foto dei silos
dall’alto. Prima delle foto sattelitari online, chissa’ che cosa ci si
costruiva. Oggi e’ un cantiere derelitto abbandonato, solo un’enorme
palazzo vertroeacciaio ecologico con pareti esterne ricoperte di
vegetazione (ormai morta, la ditta fallita nel mezzo della
costruzione), vuoto. 

Arrivo con la metropolitana alle 8 del
mattino, sveglia presto oggi, riposata, pulita anche, smonto e annuso
l’aria, aguzzo le orecchie, mi incammino su cavalcavia e autostrade e
sentieri nel nature park, seguo il trail di fine nottata, gente
addormenta sulle panchine, indizi di passaggi, qualche lattina
abbandonata. mi perdo nel nature park dietro a uno che ha il mio stesso
obbiettivo – davanti al cul de sac di un parcogiochi vuoto, espoloriamo
insieme in una complicita’ di prima mattina con l’ansia di arrivare  il
prima possibile. fino a che la musica non diventa troppo forte per
parlare, fino al cancello dove un tipo a caso cerca di farmi pagare,
nonostante l’ora presta mattutina. passata la recinzione, scena
surreale, il palazzo vertroeacciaio risuona di soundsystem, uno per
piano, i suoni che si scontrano nel canale centrale, e il
cementoeilvetro ricoperti di birra, di piscio, di detrito di
lunghissima nottata. questo non e’ il la costruzione industriale dello
scorso millennio diventata obsoleta, questo e’ il detrito di questo
presente qui e ora ci appartiene per qualche istante. la vista dal
terzo piano, tutto vetro intorno intorno, spazio aperto enorme, spazia
oltre, abbraccia tutta questa parte di londra dove l’acqua e le anse
del fiume confondono le bussole e non sai piu’ da che parte si sta. Il
sole sale lentamente e se fossimo ai tropici sarebbe un sole che
lascerebbe presagire ore torride e polvere in giro. 

invece e’ un
calore che ti tenta e si prende gioco di chi ancora non vuole
concludere la nottata, la lingua di terra riarsa di arsenio e piombo,
circondata di acque melmose, e’ costellata di altri sound, da montagne
di terra detrita, e ballando nella polvere velenosa aspettiamo invano
che il sole ci riarda e ci secchi. intorno ogni tanto si intravede una
regata che al ritmico incitamento passa accanto, sguardi di rematori
esterrefatti alla visione di centinaia di corpi che rifiutano di darsi
la buonanotte. 

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there are times when…

the only thing one can do is dance.

 

 

 

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bighellonare

cappadokia piccolina

Cappadocia natale 2009 – Holga power

mi perdonino i compagni di viaggio che vengono sbattuti cosi’ in prima pagina. sono sicura che non ne avranno a male…

 

Ora, le foto le ho scannerizzate male, sono ovviamente quadrate (120mm forever, e non tornero’ mai piu’ indietro..), pero’ l’idea un po’ la rendono: bella vignettatura semi(irr)regolare, bella saturazione, un misto di irrealta’ e iper-realismo. Funzionano una meraviglia con la vastita’ del paesaggio cappadocegno. 

continua sotto con le storielle di viaggio

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playing the crisis games

bridge

le regole di questo gioco sono molto semplici! si chiama bancarotta fraudolenta. 

un giorno vai in ufficio e ti dicono: ‘ragazzi, da domani alle 5, tutti a casa! le scatole di cartone le offriamo noi.’

Promettono un mese di stipendio per stare a casa a cercare un altro lavoro. Haha ha.  haha. ha.

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The difference between love and the agony of waiting

a

dopo innumerevoli false partenze e tentativi abortiti, finalmente Nevsehir mi ha ispirata ad aprire Neve, e ad immergermi completamente. risucchiata senza speranza.

oggi riapro dopo una pausa, e piombo nel capitolo centrale, che mi sconvolge la vita.

 

Capitolo 28:

 

The difference between Love and the Agony of Waiting

Ka with Ipek in the Hotel Room

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soft mud

piscina light

Ruskin Park, Brixton – November 2008

 

as usual, per i cazzi miei leggete qui sotto//continue reading below but be warned, intimistic and personal ramblings ahead. Continue reading

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tracks

Early morning thought, walking through the snowy park. Maybe desire is an intricate business?

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