5 post in 1. Un affarone.
1. Radicchietti!!
La prima e migliore insalata della primavera. Raccoglieteli prima che fioriscano (ma vanno bene anche dopo, sono solo piu’ duri ed amari). Lavateli bene, lasciandoli magari ammollo in un po’ di acqua fresca, e poi sciacquate piu’ e piu’ volte. Tagliateli fini fini, e condite con olio aceto sale, o mischiateli ad un’insalata di patate (questo e’ il consiglio di mio nonno). Sono amari e buonissimi. Ottimi per il fegato in questa stagione.
Crescono un po’ ovunque, ma fate un attimo attenzione a dove li raccogliete: lontano da strade trafficate, cani piscianti, zone radioattive…un po’ di buon senso puo’ bastare.
Un’altra delizia primaverile sono le foglioline di betulla appena nate. Queste vanno mangiate solo da piccole. Sono tenere e verdissime. Mischiatele in un’insalata mista in piccole quantita’. Quelle che avanzano possono venire seccate e prese come infuso per tutto il resto dell’anno. La foglie di betulla e’ un ottimo diuretico, molto depurante.
Quando vivevo sui monti avevo escogitato un sistema per salire sui tronchi degli alberi con tre pezzi di corda da montagna e un imbrago, e avevo passato un bel po’ di tempo in alto in cime alle betulle a raccogliere foglioline..ma vanno benissimo anche quelle che si raggiungono da terra!
2. Buona Pasqua tardiva.
3. Vita da formiche su tronco di betulla
4. Ho letto qualche bel libro:
ACAB di Carlo Bonini – di cui ha gia’ parlato bene Nero
Come dio comanda di Ammaniti – che ha pitturato bene una provincia italiana nord-estica schifosa e triste. Mi sembrava di essere a Cologna Veneta, luogo agghiacciante tra Verona e Vicenza di cui preferirei scordare l’esistenza.
Perdas de Fogu, Carlotto&Mama Sabot – lettura veloce e accattivante, eco mafia noir mediterraneo credo sia l’etichetta del genere. Vabbe’, lasciamo stare. Bellino comunque. Lettura da viaggio o da spiaggia.
The dispossessed di Ursula le Guin (tradotto in italiano come "I reietti dell’altro pianeta", e in un secondo momento "Quelli di Anarres") – classicone della fantascienza utopista (con un forte elemento di ambiguita’ che rasenta il distopico) – bellissimo e straniante. quasi offensivo parlarne in due righe, ma e’ eccezionale e stranamente realistica la descrizione di una societa’ anarchica basata sul mutuo aiuto e sulla solidarieta’ su di un pianeta senza risorse. Assolutamente da leggere a tutti i costi. Grazie Silvia per avermelo prestato!
Sto ancora leggendo "Caliban and the Witch: Women, the body and primitive accumulation" di Silvia Federici, un saggio (e copio dalla quarta) su: "la storia del corpo nella transizione al capitalismo. Partendo dalle rivolte contadine tardo medievali, attraverso la caccia alle streghe fino ad arrivare alla nascita della filosofia meccanica, Federici analizza la razionalizzazione capitalistica della riproduzione sociale. Federici e’ consapevole del fatto che la battaglia contro il corpo ribelle e il conflitto fra corpo e mente siano condizioni essenziali per lo sviluppo della forza lavoro e della self-ownership, due principi centrali nell’organizzazione sociale moderna".
5. E infine un paesaggio per concludere:
indiiipp! ero in italia fino alla settimana scorsa! ho pensato di chiamarti, ma dal blog avevo capito che fossi in palestina…sei gia’ tornata? baci!
silviiaaa! ora ho bisogno di the left hand of darkenss assolutamente! perche’ nn me li hai fatti leggere prima??? :* :*
:*
:*
sei in italy? allora ti chiamo!
i.
ciao ombra-esigente!
grazie delle precisazioni 🙂
ma faresti un decotto con le foglie di betulla? io le ho sempre prese infuse.
per i più esigenti l’insalatina di cui parli si chiama tarassaco. Ed essiccato produce interessanti decotti depurativi.
🙂
ciao