di altra materia sei fatto, metallo e certezze,
linerarita’ e superficie.
Analizzi, parli, mi guardi con occhi confusi stupiti quando la dolcezza non basta piu’, quando desidero dolore e intensita’ in cui perdermi per confondere i confini del mio corpo, per sciogliermi finalmente in altro da me.
Mi tieni legata a terra con un filo sottile, e svolazzo in sicurezza, la mia ancora salda. Di tanto in tanto cerco passaggi meno razionali, e divago. per un attimo mi perdi ma tendo a non avventurarmi troppo lontano.
stringi stretto il filo sottile.