Dunque la saga delle luci della bicicletta continua, ma ho un nuovo approcio alla questione.
Allora, ricapitoliamo. All’inizio per un breve periodo ho girato in bici senza luci, poi quando mi sono stufata di rischiare la vita e di essere presa ad insulti dai passanti (pedoni, non automobilisti), le ho comprate. Questo succedeva prima di Natale.
Ora che sono passati dei mesi, una delle lucine si e’ rotta mannaggia e non funziona piu’. Per cui mi sono adorntata di lucina bianca lampeggiante rimasta, ho considerato per un attimo se fosse piu’ importante il averla dietro o davanti e l’ho messa dietro.
Ok allora ovvio appena giro nella strada di casa un tipo (pedone, dal marciapiede) mi urla neanche troppo aggressivo : ‘ LUCI, LUCI, LUCI’ , poi appena lo passo e nota che una luce c’e’ per cui ci deve essere anche della buona volonta’, si scusa un casino, mi benedice, mi chiama ‘baby’ :/ e ci riappacifichiamo.
Non vorrei piu’ interrogarmi sui motivi per i quali tutti sti uomini si incazzino tanto a vedermi senza luci (e rimango dell’opinione che il fatto che io sia femmina in qualche modo li autorizzi a insultarmi piu’ di quanto non insulterebbero un maschio), comunque la questione che mi e’ sovvenuta e’ che, immaginatevi se questa pratica di denuncia popolare venisse applicata anche in altri e piu’ seri contesti.
Scenetta:
Ogni mattina il tipo del piano di sopra che piglia a cinghiate la figlia con spaventosa rogolarita’, quando scende dalle scale la vicina si affaccia e gli urla:"VIOLENTO VIOLENTO VIOLENTO". Lui se ne sbatte e esce dal cancello e il vecchietto col cane a passeggio lo guarda con disgusto e bisbiglia oscenita’. Il tipo non capisce tutte le parole che il vecchietto biascica, ma alcune si, e lo colpiscono un po’ nell’orgoglio. Poi arriva in ufficio e ha la casella di posta strapiena perche’ qualcuna ogni mattina gli fa una rassegna stampa di tutte le notizie dai principali quotidiani europeidi donne ammazzate e picchiate il giorno. etc etc